Prestiti in Difficoltà: Aumento delle Rate Non Pagate

da Ceo Finance
Prestiti in sofferenza: aumentano le rate non pagate

I finanziamenti concessi a famiglie e imprese stanno vivendo un drammatico declino, con un notevole aumento del 25% nelle rate in sofferenza, secondo i dati diffusi da Unimpresa. Mentre i prestiti destinati alle famiglie e alle imprese stanno registrando un netto calo nel 2023, i crediti in sofferenza stanno crescendo in modo preoccupante, evidenziando l’impatto significativo dell’aumento dei tassi di interesse stabiliti dalla BCE sull’economia reale. Questo si traduce in una maggiore difficoltà nel rimborsare i finanziamenti ottenuti, mettendo a dura prova la solidità del sistema finanziario.

I prestiti alle imprese sono diminuiti drasticamente di 57 miliardi di euro, mentre quelli personali alle famiglie sono scesi di 7 miliardi. Al contempo, l’aumento del 25% nelle rate di rimborso non pagate è un segnale allarmante della crescente difficoltà finanziaria.

Tipologie di Prestiti alle Imprese in Declino

I prestiti destinati alle aziende sono passati da 676,4 miliardi a settembre 2022 a 619,5 miliardi a settembre 2023, registrando una diminuzione del 8,42%. Questa contrazione coinvolge tutte le tipologie di finanziamenti, con variazioni notevoli a seconda del periodo di rimborso. I prestiti a breve termine hanno subito una flessione del 13,17%, mentre quelli a lungo termine sono diminuiti dell’8,34%. I finanziamenti a medio termine hanno mostrato una diminuzione meno marcata, scendendo del 3,90%.

Credito alle Famiglie: Prestiti Personali in Calo

Per quanto riguarda il credito alle famiglie, i prestiti personali sono drasticamente diminuiti del 9,39%, equivalente a una riduzione di 13,2 miliardi da 141,1 a 127,8 miliardi. L’aumento di 5,8 miliardi nel credito al consumo, sebbene compensi parzialmente la diminuzione, non riesce a contrastare il calo totale dei finanziamenti alle famiglie, che si attesta a 6,8 miliardi (-1%).

Effetti Collaterali sul Mercato Immobiliare e dei Mutui

Il rallentamento nei prestiti si riflette anche sul mercato immobiliare, con un calo nelle erogazioni di mutui che si traduce in minori compravendite di case. Questa situazione ha impatti negativi su settori chiave come edilizia, trasporti, mobilifici e professionisti del settore. Nonostante una variazione annua positiva dello 0,13%, il mercato dei mutui mostra una discesa dal 2023, con finanziamenti per l’acquisto di abitazioni in calo di 2,2 miliardi (-0,53%).

Aumento Preoccupante delle Rate Non Pagate

Nei primi nove mesi del 2023, le rate non pagate sono aumentate del 25%, raggiungendo una somma complessiva di 3,5 miliardi di euro tra dicembre 2022 e settembre 2023. Si ipotizza che l’inflazione possa giocare un ruolo chiave, erodendo il potere d’acquisto delle famiglie. Le sofferenze nette delle banche, calcolate dopo le svalutazioni, mostrano un aumento progressivo nel corso del 2023, segnando una tendenza preoccupante. A settembre 2023, le rate non pagate da famiglie e imprese ammontavano a 17,9 miliardi di euro, rappresentando un aumento significativo rispetto a settembre 2022 (+9,93%) e dicembre 2022 (+24,8%).

In conclusione, l’attuale panorama finanziario evidenzia una significativa contrazione nei prestiti alle famiglie e alle imprese, mentre i crediti in sofferenza mostrano un aumento preoccupante, evidenziando l’impatto delle politiche sui tassi di interesse. La diminuzione dei prestiti alle imprese, in particolare, potrebbe influire negativamente sull’economia reale, con conseguenze evidenti sui settori immobiliare e creditizio. La crescita costante delle rate non pagate solleva ulteriori preoccupazioni, suggerendo una maggiore pressione finanziaria sulle famiglie e le imprese. In questo contesto, monitorare attentamente le dinamiche economiche diventa essenziale per adottare misure adeguate e mitigare gli effetti negativi sulla stabilità finanziaria complessiva.

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