Riforma Fiscale 2024: Innovazioni su Adempimenti Tributari, Statuto del Contribuente e Concordato Preventivo Biennale

da Ceo Finance
Concordato preventivo biennale

l 20 giugno 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato due importanti provvedimenti per la riforma del sistema fiscale italiano: un disegno di legge per la proroga del termine per il riordino delle disposizioni tributarie e un decreto legislativo che introduce nuove norme per l’adempimento collaborativo e il concordato preventivo biennale. Queste misure puntano a semplificare il sistema fiscale, aumentare la trasparenza e migliorare la relazione tra contribuenti e Amministrazione finanziaria. L’obiettivo complessivo è rendere il sistema tributario italiano più accessibile e meno oneroso per i contribuenti, facilitando il rispetto delle normative attraverso processi più chiari e strumenti più efficienti.

Modifiche allo Statuto del Contribuente

Il Decreto legislativo n. 219 del 30 dicembre 2023 introduce modifiche significative allo Statuto dei diritti del contribuente, attuando i principi della legge delega di Riforma fiscale. Tra le novità, emerge un obbligo di motivazione rafforzata per gli atti di accertamento, un nuovo regime del contraddittorio preventivo senza proroga dei termini ordinari, e l’estensione della nullità degli atti amministrativi in caso di difetto assoluto di attribuzione o elusione del giudicato. Inoltre, vengono ampliate le fattispecie di autotutela obbligatoria, innalzato a un anno il limite per procedere all’autotutela e introdotti servizi di consultazione rapida per i contribuenti meno strutturati. Questi servizi di consultazione sono finalizzati a fornire risposte rapide e semplificate ai contribuenti, soprattutto per quelli che non dispongono di grandi risorse amministrative o finanziarie. In aggiunta, le nuove disposizioni prevedono anche una semplificazione della documentazione richiesta, con l’obiettivo di ridurre il carico burocratico e rendere più agevole l’interazione con l’Amministrazione finanziaria.

Le modifiche mirano anche a garantire una maggiore tutela dei diritti dei contribuenti, prevedendo un rafforzamento delle garanzie nei casi di accertamento fiscale. Ad esempio, l’obbligo di motivazione rafforzata richiede che l’Amministrazione fornisca una spiegazione dettagliata e precisa riguardo alle deduzioni che non sono state accolte. Questo intervento è volto a evitare situazioni di abuso e garantire un livello più elevato di trasparenza nelle relazioni tra il fisco e i cittadini.

Novità sul Contenzioso Tributario

Il Decreto legislativo n. 220 del 30 dicembre 2023 apporta modifiche al contenzioso tributario, applicabili ai giudizi instaurati a partire dal 4 gennaio 2024. Tra le principali innovazioni vi sono la semplificazione della fase del reclamo/mediazione, l’introduzione di udienze da remoto, il divieto di nuove prove in appello e nuove regole sulla forma degli atti. La semplificazione della fase del reclamo/mediazione è volta a ridurre i tempi e i costi per i contribuenti, eliminando passaggi procedurali che spesso risultavano superflui o troppo onerosi. Le udienze da remoto, inoltre, rappresentano un’importante innovazione, consentendo ai contribuenti di partecipare ai procedimenti senza doversi recare fisicamente presso gli uffici competenti, con un conseguente risparmio di tempo e risorse.

Alcune disposizioni si applicheranno ai ricorsi notificati dal 1° settembre 2024, come la gestione delle comunicazioni via PEC e le nuove norme per la procura alle liti. La gestione delle comunicazioni via PEC mira a garantire una maggiore efficienza e velocità nello scambio di documenti tra contribuenti e autorità fiscali, riducendo i tempi morti e migliorando la tracciabilità delle comunicazioni. Inoltre, le nuove regole sulla forma degli atti puntano a standardizzare le procedure e rendere più agevole la comprensione dei documenti da parte dei contribuenti, riducendo il rischio di errori formali che potrebbero compromettere l’esito di un procedimento.

Potenziamento dell’Istituto di Adempimento Collaborativo

L’adempimento collaborativo è un istituto volto a instaurare un rapporto di fiducia tra l’Amministrazione finanziaria e il contribuente, incentivando la trasparenza e riducendo l’incertezza fiscale. Il nuovo decreto attuativo rafforza l’istituto, riscrivendo la norma sulla “certificazione tributaria” e prevedendo sanzioni azzerate per i contribuenti che dichiarano correttamente tutte le informazioni. Questo incentivo mira a premiare la correttezza e la trasparenza dei contribuenti, promuovendo una cultura di maggiore collaborazione e fiducia reciproca. Il potenziamento dell’adempimento collaborativo include anche la possibilità di ottenere consulenza preventiva su questioni fiscali, riducendo così il rischio di contenziosi e favorendo una gestione più serena degli obblighi tributari.

Inoltre, l’introduzione di nuove tecnologie per la gestione dell’adempimento collaborativo consentirà un monitoraggio più preciso e in tempo reale delle dichiarazioni fiscali, facilitando il rispetto delle normative e riducendo il rischio di errori. L’obiettivo è rendere il rapporto tra fisco e contribuente meno conflittuale e più orientato alla collaborazione, creando un ambiente in cui entrambe le parti possano beneficiare di una maggiore chiarezza e prevedibilità.

Concordato Preventivo Biennale e Revisione del Calendario Fiscale

Il decreto legislativo approvato introduce anche disposizioni per l’integrazione del concordato preventivo biennale (CPB) e una revisione del calendario fiscale. L’obiettivo è migliorare la gestione degli adempimenti tributari e specificare le modalità di gestione degli acconti per rendere il concordato uno strumento più efficace. La revisione del calendario fiscale prevede una redistribuzione più equilibrata degli adempimenti nel corso dell’anno, in modo da evitare concentrazioni eccessive in determinati periodi e facilitare la pianificazione finanziaria da parte dei contribuenti e dei professionisti del settore.

È prevista inoltre una sanzione per i professionisti che rilasciano certificazioni infedeli, arrivando fino alla sospensione dalla facoltà di certificare. Questa misura è volta a garantire la correttezza delle certificazioni e a prevenire comportamenti scorretti da parte dei professionisti fiscali, rafforzando la fiducia nel sistema di controllo tributario. Il decreto prevede anche misure per migliorare la gestione degli acconti del CPB, specificando i casi di decadenza dal concordato e le modalità di gestione delle eventuali inadempienze. Queste disposizioni mirano a rendere il concordato uno strumento più gestibile e utile per i contribuenti, riducendo i rischi di errore e le conseguenze negative in caso di mancato rispetto delle scadenze.

Proroga per il Riordino del Sistema Tributario

Il Consiglio dei Ministri ha anche approvato un disegno di legge che estende al 31 dicembre 2025 il termine per il riordino delle disposizioni tributarie. Questo riordino consentirà di adottare decreti legislativi per garantire un quadro normativo completo e coerente, come previsto dalla legge delega di Riforma fiscale. L’estensione del termine è stata necessaria per consentire un lavoro più approfondito e accurato sul riordino delle norme tributarie, tenendo conto delle numerose novità introdotte con la riforma e della complessità del sistema fiscale italiano.

Il riordino mira a semplificare e consolidare le disposizioni esistenti, eliminando le norme obsolete e ridondanti e creando un sistema più lineare e comprensibile. Questo intervento dovrebbe facilitare non solo i contribuenti, ma anche gli operatori del settore fiscale, che potranno contare su un quadro normativo più chiaro e meno soggetto a interpretazioni ambigue. In definitiva, l’obiettivo è creare un ambiente fiscale che favorisca la compliance spontanea, riducendo al contempo la necessità di interventi correttivi e sanzionatori.

Queste innovazioni rappresentano un passo avanti verso un sistema fiscale più trasparente ed efficiente, con misure mirate a semplificare la vita dei contribuenti e migliorare il rapporto di fiducia tra cittadini e amministrazione. La riforma del 2024, infatti, punta a creare un contesto in cui l’adempimento degli obblighi fiscali sia percepito come un processo più equo e meno gravoso, grazie a una maggiore chiarezza normativa, a strumenti di supporto più efficaci e a un approccio collaborativo che premia la correttezza e la trasparenza.

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